it-Tutto sulla nuova legge europea sulla libertà di stampa.

Esplora il Regolamento UE 2024/1083, la nuova Legge Europea sulla Libertà dei Media. Qui analizziamo i rischi coercitivi sulla libertà di stampa, la sorveglianza ai giornalisti e il sostegno dei partiti politici. Scopri le eccezioni e scarica il PDF ufficiale.

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Tutto sulla nuova legge europea sulla libertà di stampa. La Legge Europea sui Media: Garanzie, ambiguità e rischi sotto il Regolamento (UE) 2024/1083

L'11 aprile 2024 è stato approvato il Regolamento (UE) 2024/1083 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che per la prima volta stabilisce un quadro comune per i servizi dei media in tutta l'Unione Europea. Questa norma, conosciuta ufficialmente come Regolamento Europeo sulla Libertà dei Media, risponde sia alle preoccupazioni sulla pluralità informativa sia alle pressioni politiche per riformare l'ecosistema mediatico nei 27 Stati membri.
La legge è entrata pienamente in vigore lo scorso 8 agosto 2025, anche se alcuni articoli hanno cominciato a essere applicati in date precedenti, come la protezione dei diritti dei destinatari e dei fornitori di servizi media da novembre 2024 e certi meccanismi regolatori da febbraio e maggio 2025.

Origine e spinte politiche

Questa regolamentazione è frutto di un lungo processo politico che ha coinvolto la Commissione Europea, il Parlamento e i governi nazionali.
La spinta principale è venuta dal "Piano d'Azione per la Democrazia Europea" lanciato nel dicembre 2020, che mirava a combattere la disinformazione e rafforzare la protezione dei giornalisti. Il progetto originale ha ricevuto il sostegno del Gruppo Socialista e dei Liberali a Bruxelles, con appoggio parziale dei Popolari, mentre i partiti detti di destra e alcuni governi conservatori hanno manifestato riserve e critiche sostenendo una possibile centralizzazione e rischio per la diversità mediatica.
Durante l'iter legislativo, voci come quella della Vera Jourová, Commissaria europea ai Valori e alla Trasparenza, hanno affermato:

"L'Europa non può restare indifferente mentre i giornalisti vengono perseguitati e zittiti da governi autoritari. Con questo regolamento, offriamo garanzie ma chiediamo anche responsabilità."

Dall'altra parte, europarlamentari come Patrick Breyer (Verdi/AEF):

"Stiamo dando troppo margine ai governi nazionali per invocare motivi di 'interesse generale' che possono essere usati contro una stampa scomoda. Non c'è sufficiente protezione."

Alla votazione finale, solo una minoranza di partiti conservatori ha votato contro; la norma ha ricevuto un robusto sostegno trasversale.

Cosa regola: Diritti, doveri e supervisione


Il Regolamento riconosce formalmente il diritto dei cittadini UE ad accedere a informazioni plurali, di qualità e sotto responsabilità editoriale.
Afferma di promuovere la trasparenza nella proprietà dei media, protegge le fonti giornalistiche e crea meccanismi per la supervisione transfrontaliera, introducendo diverse ambiguità:

- Le fonti, la riservatezza e la protezione editoriale
L'articolo 4 proibisce la rivelazione forzata delle fonti giornalistiche, la sorveglianza dei giornalisti, l'intercettazione o ispezione coercitiva e l'installazione di "programmi di sorveglianza intrusiva", salvo eccezioni per "interesse generale imperioso" autorizzato da un giudice:

- Eccezioni e rischi di abuso
Il regolamento stesso introduce eccezioni (articoli 3.b, 4.c e 4.5) permettendo agli Stati membri di adottare tali misure coercitive "per ragioni imperative di interesse generale e in modo proporzionato", con autorizzazione giudiziaria.
Nei suoi considerandi si specifica:
"…l'installazione di software di sorveglianza intrusiva deve avvenire solo quando è giustificata da una ragione imperiosa di interesse generale…" (Considerando 26).
In pratica, questo apre margini per interpretazioni estensive dell'"interesse generale", ad esempio in casi di sicurezza nazionale, corruzione o anche diffamazione aggravata, preoccupando organizzazioni di stampa e giuristi.

- Supervisione statale e trasparenza della proprietà
L'articolo 6 obbliga tutti i media a pubblicare informazioni aggiornate sulla loro proprietà, titolarità reale, legami con le autorità pubbliche e sull'importo ricevuto da pubblicità statale o fondi pubblici:
"I fornitori di servizi media renderanno accessibili […] informazioni aggiornate su […] il nome dei loro titolari diretti o indiretti, dettagli sulla proprietà […]".
Queste informazioni saranno centralizzate in banche dati statali, il che può facilitare molestie o campagne selettive da parte di governi avversi.

- Pubblicità istituzionale e distribuzione dei fondi pubblici
L'articolo 25 indica:
"I fondi pubblici […] saranno concessi in conformità a criteri trasparenti, oggettivi, proporzionati e non discriminatori…".
Tuttavia, lascia spazio ai governi per decidere quali media ricevano finanziamenti, il che può essere usato per premiare o punire in base all'affinità ideologica.

- Obbligo di dichiarare conflitti di interesse
I media dovranno rivelare qualsiasi potenziale o reale conflitto d'interesse che possa influenzare la linea editoriale, inclusi legami personali e aziendali.

- Regolamentazione dell'uso dell'intelligenza artificiale nei contenuti
Obbliga a segnalare se esistono contenuti senza revisione umana, potendo escludere media dalle piattaforme digitali per mancato rispetto dei requisiti essendo tecnicamente complesso discernere tassativamente questo punto.

Esempi di applicazione controversa


A titolo ipotetico, i punti critici possono favorire le seguenti cattive pratiche:
Un giornalista investigativo sulla corruzione riceve un ordine giudiziario per rivelare le sue fonti poiché il caso è considerato di "interesse generale imperioso", anche se ci sono modi meno dannosi per ottenere l'informazione.

Un governo giustifica l'installazione di spyware nello smartphone di un giornalista oppositore con la scusa della "sicurezza nazionale", spiando i suoi contatti e le sue comunicazioni.

Si pubblica in un database l'azionariato e i legami familiari di giornalisti, usato per campagne di denigrazione o ispezioni fiscali selettive.

La distribuzione di pubblicità pubblica esclude sistematicamente media critici con il governo, giustificando la scarsità di "rappresentanza di mercato".

Il ruolo del Comitato Europeo per i Servizi Media


Allo stesso modo, insieme all'entrata in vigore di questa legge, viene creato un nuovo organismo paneuropeo, il Comitato Europeo per i Servizi Media, per vigilare sull'applicazione coerente della normativa. La sua funzione è consultiva e coordinatrice, ma i suoi pareri non sono vincolanti, il che può limitarne la capacità di fronte ad abusi nazionali.

Dichiarazioni pubbliche dei protagonisti:
Il Parlamento Europeo e la Commissione affermano che:

"La protezione dell'indipendenza editoriale è una condizione preliminare per l'esercizio dell'attività dei fornitori di servizi media e la loro integrità professionale in un ambiente mediatico sicuro".

Reporter senza Frontiere e il Consiglio Europeo dei Giornalisti hanno insistito che:

"Senza garanzie chiare e fermezza giudiziaria, le eccezioni possono diventare la regola per governi autoritari".

I partiti socialisti, popolari e liberali europeisti hanno difeso la norma come strumento di modernizzazione, mentre da posizioni conservatrici si richiede maggiore protezione contro l'ingerenza statale.

Dopo questa esposizione neutrale e obiettiva dei dati, la nostra opinione è che il Regolamento Europeo sulla Libertà dei Media incorpora troppe riserve, eccezioni e meccanismi di supervisione che possono aprire la porta a interferenze e coercizioni politiche, specialmente in contesti polarizzati come quello del nostro paese.
L'equilibrio finale dipenderà dall'interpretazione giudiziaria, dalla vigilanza e dalla pressione della società civile, ancora una volta si utilizzano organismi europei con iniziative che si presumono ben intenzionate per limitare la libertà di informazione.
Tuttavia ti invitiamo a che scarichi il pdf originale, lo sfogli e ti formi la tua propria opinione se non ti fornisce fiducia scaricarlo da questo sito, qui ti lasciamo il link ufficiale della sua pubblicazione:
Testo finale del Regolamento (italiano):
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L_202401083&qid=1755256850256


Ultima edizione: Regno di Spagna, 15 Agosto 2025

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